Nuove proposte: Me Vs. Carlo Battiston

Nuove proposte: Me Vs. Carlo Battiston

Dopo aver viaggiato sulle pagine di Elle e di Vanity Fair approda anche qui la fotografia di Carlo Battiston. Carlo ha trent’anni, vive a Padova e da quasi 10 anni ha fatto della fotografia il suo lavoro. È specializzato nel campo della moda ma le sue fotografie sono spesso una sorpresa! Dal progetto Motel Rooms (pubblicato su Playboy!) che vede l’obiettivo fotografico trasformarsi in un occhio voyeuristico alla serie di immagini in b/n alla Paul Strand, le fotografie di Carlo hanno il potere di coinvolgere lo sguardo dello spettatore. Al posto dell’intervista standard ho preferito giocare con le parole e dare a Carlo dei temi su cui avere dei commenti a caldo.
Scoprite cosa ne è venuto fuori!

Fotografia:

Mi piacerebbe puntualizzare che la fotografia è in primis un linguaggio, che tutti abbiamo il diritto di utilizzare perché è diretto e universale. Certo ci sarà chi si esprime meglio e chi peggio, chi preferisce battere a macchina e chi scrivere con la stilografica ma la cosa importante è che il messaggio arrivi al destinatario. Invece, parlando di fotografia in campo lavorativo ci sono determinate regole e parametri da rispettare che si possono imparare solo con esperienza e conoscenza non solo del mezzo ma anche del prodotto.

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Cultura:

La prima cosa che mi viene in mente, a costo di essere impopolare, è che c’è una profonda carenza di cultura nel mondo fotografico. Non mi riferisco nello specifico alla conoscenza scolastica, ma a quella curiosità, a quel prurito che ti porta a ricercare. Una mostra, un buon libro, un bel film, sono degli elementi fondamentali per aprire la mente verso qualcosa di nuovo e differente. È facile darsi un tono scimmiottando Newton, un po’ meno semplice è rischiare con citazioni o tecniche prese o apprese da campi che vanno oltre i confini fotografici. Sia ben chiaro, non sto dicendo di essere una persona colta, ma sono molto curioso e una delle cose belle del mio lavoro è che mi porta a viaggiare, incontrare e conoscere persone che hanno un bagaglio culturale diverso dal mio. È bello potersi confrontare e arricchire vicendevolmente.

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Ricordo:

Io non vivo la fotografia come un ricordo, anzi, per me è un’informazione sempre nuova. Il mio lavoro è proprio quello di proporre immagini che veicolino novità, freschezza, informazioni e prodotti nuovi. Anche riguardando una vecchia foto si possono cogliere particolari che prima erano sfuggiti!

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Postproduzione:

A me piace: se è fatta bene, con coerenza e con un obbiettivo preciso, perché no? È una pratica più che rodata in tutta la storia della fotografia (magari non al livello selvaggio di oggi).
Io sto cominciando a fare degli scatti in pellicola durante gli shooting per dare una dimostrazione del fatto che non è necessaria una postproduzione invasiva se si fa una buona foto di partenza, ma che pochi tocchi e accortezze possono dare un grande risultato e migliorare la comunicatività della foto.

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Insegnamento:

Ho tanti maestri che mi hanno insegnato ad amare l’arte e il teatro. Ci sono dei fotografi ai quali ho fatto da assistente da cui ho imparato molto. Poi ci sono le persone con cui lavoro tutti i giorni: ognuna ha qualcosa da trasmettere che mi fa migliorare e crescere.
Tirando le somme il più grande insegnamento è che c’è sempre da imparare e non bisogna mai perdere la curiosità. Scontato ma vero.

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Traguardo:

Ho la fortuna/sfortuna di essere ipercritico nei miei confronti. Il momento dopo aver realizzato uno scatto sto già facendo il conto degli errori e delle migliorie che si potrebbero apportare. Questo atteggiamento mi porta a essere un eterno insoddisfatto ma per ora…va bene così! Finché posso voglio spostare l’asticella del traguardo sempre più in là.

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Social media:

Adoro il mondo dei social. Il rischio di farne un cattivo uso è sempre dietro l’angolo ma le possibilità che offre valgono il rischio. Sui social ho veicolato parte del mio lavoro e sono un ottimo strumento per venire a conoscenza di eventi che altrimenti rimarrebbero nell’ombra (nonché un’occasione per sentire persone lontane o professionisti che stimo).

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Carlo Vs.

Carlo vs Carlo. Sfidare sé stessi in maniera sincera è un ottimo modo per guardare sempre avanti e migliorare. Non mi interessa essere in competizione con gli altri, si finisce per perdere di vista il vero obbiettivo. Io voglio muovermi, andare avanti!

Per saperne di più: www.carlobattiston.com

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