Internazionalizzazione: come proporsi all’estero? Intervista a Susana Alonso

promozione all'estero per fotografi

susana alonsaNelle scorse settimane, mi è capitato più volte di confrontarmi con fotografi e artisti italiani che cercano di affacciarsi a un panorama internazionale grazie al web e ai social network. Per approfondire il tema e darvi degli spunti utili, ho intervistato Susana Alonso, fondatrice di Sorsi di web e web marketing specialist che si occupa di creare strategie digitali per le aziende, con un focus speciale sull’internazionalizzazione online e sull’export.

 

 

In che modo aiuti i tuoi clienti nella loro promozione orientata al mercato internazionale?

Accompagno le aziende in un percorso modulare online. Prima di tutto facciamo un briefing, dove definiamo gli obiettivi da raggiungere, le risorse, il tempo da impiegare e i risultati attesi.

Si parte dalla realizzazione del sito web, con la scelta delle lingue dei mercati target e, tramite la collaborazione con colleghi madrelingua, localizziamo i contenuti in ogni lingua richiesta dal cliente. Sempre più spesso, faccio blogging (in più lingue: italiano, inglese, spagnolo) per raccontare l’azienda, la sua storia e i suoi valori. I canali social da presidiare li valutiamo insieme al cliente, anche in base ai paesi da raggiungere.

Siccome la strategia di comunicazione online deve essere integrata con la presenza offline del business, con Sorsi di web ci occupiamo anche di supportare i brand in questo aspetto, offrendo assistenza per la comunicazione offline, gli incontri B2B e le partecipazioni alle fiere di settore.

 

Quali strategie consigli per un fotografo italiano che vuole promuoversi all’estero?

A mio parere è fondamentale che un fotografo usi Instagram per promuoversi. Questo vale ancora di più per fare promozione all’estero. L’uso della lingua inglese nella didascalia o negli hashtag diventa il passpartout per essere visibili dagli utenti stranieri.

Facendo un passo indietro, alla base bisogna definire cosa si vuole comunicare, a chi e come farlo. Su Instagram si racconta una storia, e le immagine da pubblicare devono avere una certa logica creativa. Soprattutto, devono essere facilmente riconducibili all’autore. Vedi, per esempio, il profilo di Alexstrohl (https://www.instagram.com/alexstrohl/), un fotografo paesaggista che racconta i suoi viaggi da sogno seguendo una linea creativa chiara.

Il focus sul visual fa di Instagram la piattaforma meno impegnativa a livello linguistico; perciò è ancora più raccomandabile per chi non padroneggia bene la lingua inglese e non ha le risorse necessarie per affidare a terzi la comunicazione verbale. Molto importante è anche la gestione dell’account professionale: è necessario selezionare con criterio i profili da seguire, commentare i post degli altri e rispondere ai commenti. Inoltre, può sembrare ovvio, ma bisogna evitare di aprire l’account e poi abbandonarlo il mese successivo perché non si hanno avuti i risconti desiderati. Sui social ci vuole pazienza e costanza.

Blog e Pagina Facebook, insieme a un completo profilo Linkedin in lingua inglese, sono altri elementi importanti di una strategia di web marketing orientato all’estero.

 

 

Per un fotografo che sta sviluppando un percorso di ricerca artistica, in che modo un blog può essere un buon alleato in una strategia di internazionalizzazione?

Considero il blog uno strumento imprescindibile per esprimere la propria identità artistica e trasmettere al pubblico l’emozione e la passione che stanno dietro ogni lavoro svolto. Le diverse piattaforme di blogging esistenti permettono ovviamente di caricare immagini, e un fotografo ha dunque ampia libertà creativa per selezionare e organizzare i lavori che rappresentano e raccontano al meglio il suo lavoro. Il blog funge da nucleo di tutta l’attività di comunicazione e di personal branding.

Consiglio l’uso di un piano editoriale, dove si definiscono in anticipo i temi da sviluppare. In questo modo il fotografo può stabilire in maniera ordinata gli aspetti del suo lavoro che intende comunicare, come le fonti di ispirazione o le tecniche che usa. Il piano editoriale è molto utile per evitare ripetizioni e per non essere costretti a scrivere un articolo in fretta (cose che rischiano di influire negativamente sui risultati attesi). Inoltre, il fatto di avere delle scadenze già prefissate permette di avere più tempo per fare buone traduzioni/editing in lingua, se necessario.

Suggerisco anche di inserire nella propria strategia di comunicazione online la newsletter, uno strumento ottimo per rimanere in contatto con i follower, promuovendo i nuovi blog post e presentando lo sviluppo del proprio lavoro.

 

 

Ci sono alcune tecniche che consigli a un fotografo di utilizzare per essere più visibile fuori dall’Italia con la propria Pagina Facebook?

A chi desidera trovare utenti esteri attraverso la propria pagina Facebook, consiglierei innanzitutto di settare la pagina con l’opzione dei post multilingua. Questa opzione permette di scrivere uno stesso post in più lingue. In questo modo gli utenti visualizzano i post a seconda della lingua che hanno nelle loro impostazioni.

Anche su Facebook, le storie da raccontare dovrebbero cercare di esprimere l’individualità del professionista. La pubblicazione dei migliori scatti, insieme a fotografie del ‘behind the scenes’, sono un buon modo di narrare il proprio lavoro. Ma non bisogna pubblicare solo post che parlano della propria storia. È anche consigliabile condividere articoli di colleghi e di riviste specializzate, che parlano di fotografia in generale o di settore, senza tralasciare gli articoli tecnici che possono interessano agli aspiranti fotografi.

Gli Ads di Facebook permettono di selezionare il target di riferimento delle campagne promozionali. Per questo motivo è importante dedicare tempo e risorse all’individuazione del proprio pubblico. Una volta che si sono definite le audience di interesse, è possibile creare dei post contenenti messaggi, visuali e testuali, dedicati a un certo pubblico, in un certo paese, con determinate caratteristiche. Non è un lavoro che si fa velocemente, ma la piattaforma rende disponibili molti strumenti utili alla promozione estera. Bisogna sperimentare e, comunque, cercare sempre di comunicare raccontandosi, non diversamente da come fanno i fotografi con i loro scatti!

Grazie Susana!

ps. E tu, hai mai pensato di utilizzare i social network per far conoscere i tuoi scatti all’estero? Raccontami nei commenti la tua esperienza!

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