Me Vs. Davide Mengacci

Me Vs. Davide Mengacci

Lo sapevate che il noto conduttore televisivo Davide Mengacci è prima di tutto un fotografo? L’ho incontrato a San Felice sul Panaro nel mese di Maggio durante la manifestazione FotoIncontri organizzata da Photoclub Eyes ed ecco il frutto di una bella chiacchierata:

Mi racconti il tuo legame con la fotografia?

Il mio sodalizio con la fotografia dura da quasi cinquant’anni. Ho iniziato con la street photography verso i quindici anni sotto l’influenza dei grandi fotografi del tempo: Ugo Mulas, Alda Castaldi e successivamente Gianni Berengo Gardin del quale sono anche diventato amico.

Mengacci-Parco-Sempione-Milano-1967

Preferisci il b/n o il colore?

Il b/n è stato caratterizzante nella mia epoca. Agli inizi era anche una scelta obbligata perché i quotidiani stampavano solo in b/n. Lo sviluppo e la stampa delle pellicole a colori era complicatissimo mentre il b/n si poteva trattare in casa in modo semplice. Con il tempo ho maturato un ulteriore legame con la fotografia in b/n perché mi sono accorto che è un tipo di fotografia che, a differenza del colore, non permette alcuna distrazione e mette in luce l’essenza dell’immagine. Negli anni ho fatto diverse mostre e pubblicato vari libri ma il mio modo di concepire la fotografia è rimasto invariato.

Mengacci-Camogli-1985

Il 2013 è stato l’anno della mostra “Cani e Umani”, sei un cinofilo?

Cani e Umani è frutto di un’operazione fotografica diversa dal solito. Ho selezionato nel mio archivio fotografie che vanno dal 1968 al 2012 e ho cercato delle analogie tra il comportamento dei cani e quello degli umani nelle stesse circostanze. Sono da sempre un cinofilo e con la mostra ho avuto modo di unire la fotografia alla mia grande passione per i cani.

Tavola 4 Cani e umani

La tua prossima sfida fotografica: Davide Vs.?

Urge una precisazione: sono un fotografo professionista, ma scatto solo per passione. Ogni volta che la fotografia si è trasformata in un lavoro, e quindi con un committente e uno scopo preciso, mi sono sentito a disagio.
Dopo Cani e Umani non ho elaborato altre idee perché sono in un momento in cui “non vedo le immagini”. Quando sono predisposto alla fotografia ovunque mi giri vedo immagini da catturare e se ho la macchina fotografica con me non esito a scattare. Ora è come se fossi cieco, ma conoscendomi, non durerà a lungo!

Tavola 6 Cani e umani

 A proposito della mostra “Cani e Umani”

In questa mostra Davide Mengacci ha esposto 21 dittici (42 fotografie scattate nei 45 anni tra il 1968 e il 2012 ) che mettono a confronto il comportamento, l’atteggiamento e le reazioni dei cani e degli esseri umani colti in situazioni analoghe grazie a una selezione di immagini che una volta accostate tra loro formano un percorso disseminato di curiose analogie alcune delle quali fanno sorridere e altre riflettere sottolineando il lato più umano dei cani e qualche volta quello più canino degli esseri umani. Come capita sempre agli street photographers, la sua ricerca è fondata su quanto la realtà gli riserva ma questo vale solo per la prima parte del lavoro, la parte successiva è più importante perché nasce da una consapevolezza e da una volontà di ordine che permette a Mengacci di dare un più rigoroso senso ai materiali precedentemente raccolti. Così è successo anche per “Cani e Umani”, una ricerca nata come sempre dalla leggerezza, ma poi diventata, per chi sa osservarla con attenzione, una vera e propria indagine fra le cui pieghe si nascondono interessanti notazioni psicologiche. Scrive Roberto Mutti riguardo a Cani e Umani: <<Il fotografo tende dei fili sottili ma tenaci con cui collega immagini scattate in anni e in luoghi diversi poi, con un abile gesto (quello con cui i pescatori recuperano il filo o i giocatori di boccette conferiscono la giusta rotazione alla pallina) recupera quei fili e ci presenta un percorso disseminato di curiose analogie. Ci accorgiamo allora che molto spesso, soprattutto quando si arrendono alla spossatezza, uomini e cani dormono nello stesso modo, ugualmente accucciati.>> E’ disponibile in tutte le librerie il libro fotografico di Cani e Umani edito da Santi + Santi editore.

Libro fotografico

Breve biografia di Davide Mengacci:

Nato a Milano nel 1948, comincia a fotografare a 11 anni. Nel decennio successivo si orienta verso il reportage scoprendo di essere interessato soprattutto alle persone: le osserva e le riprende per strada, nei bar, quando lavorano e quando si divertono. Nel 1968, influenzato dalla conoscenza di alcuni fotografi professionisti -soprattutto Ugo Mulas- inizia un periodo di intensa e regolare attività fotografica di reportage sociale e ritratti di artisti nei loro studi; intanto subisce il fascino del realismo francese di Robert Doisneau e Cartier Bresson. Mentre studia Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano frequenta i corsi serali di fotografia dell’Umanitaria. Negli anni ’70 inizia a occuparsi dell’azienda di famiglia: un’agenzia internazionale di pubblicità fondata dal padre Guido e per ragioni professionali frequenta i più importanti fotografi dell’epoca, in particolare Gianni Berengo Gardin. Per alcuni anni collabora come fotografo di cronaca alle pagine milanesi de “Il Giorno” (1984-85) e de “La Repubblica”(1985-89) e con servizi di reportage geografico per “Qui Touring” (1984-85), il mensile del Touring Club Italiano. Nel 1985 cambia vita, cede la sua agenzia di pubblicità e comincia a lavorare per le reti Mediaset conducendo programmi televisivi di grande successo. Oggi Davide Mengacci continua a osservare la realtà che lo circonda realizzando una convincente “fotografia di strada” rivolta ai luoghi che visita, in Italia e all’estero, con una concentrazione e un’applicazione che non si limitano all’esercizio estetico dell’immagine ma declinano un’attenta e appassionata osservazione della vita. Cinofilo convinto, è l’umano di due cani: il pastore tedesco Hogan e il bassotto Pedro.

Per saperne di più: www.davidemengacci.it

 Davide Mengacci con Hogan

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