Cronache del Grand Opening LEICA STORE Bologna
A Bologna è difficile camminare in strada Maggiore senza arrestare il passo davanti al civico 8/b, dove è stato aperto il nuovo Leica Store. Boutique minimalista, ampie vetrine, luce diffusa. E profumo di fotografia. Gli appassionati sanno cosa intendo.
Il negozio è stato inaugurato il 14 marzo. Per l’occasione è stata esposta una selezione delle opere della mostra “BORN FREE” di Marco Casino, vincitore del World Press Photo Multimedia Contest Short Features 2014.
Il giorno seguente Joel Meyerowitz è stato ospite alla conferenza “From Here to There, 5 Decades 1962-2012”.
Non si può limitare l’influenza del marchio Leica a uno spazio ristretto come l’ottica o la tecnologia fotografica. Con Leica si è fatta arte, con Leica si è masticata un po’ storia.
Torniamo indietro. Compiamo un salto alle origini di Leica e approdiamo al 1914.
Il fotoamatore Oskar Barnack era un asmatico ingegnere tedesco stanco di annaspare sotto il peso di un’ingombrante macchina fotografica. Presso la Ernst Leitz Optisches Institut, Barnack progettò il prototipo Ur, una macchina fotografica leggera, da tenere in tasca, in apparenza quasi un giocattolo. La svolta avvenne nel 1925, quando la nuova macchina fu presentata alla fiera di Lipsia: nacque Leica I (LEItz Camera), fotocamera con obiettivo fisso, a pellicola 24×36 (formato Leica).
Macchina prediletta da Henri Cartier-Bresson, David Seymour e Robert Capa. Leica è stato uno degli strumenti privilegiati per raccontare lo scorso secolo e quello attuale, dispiegando uno spettacolo visivo capace di forgiare un nuovo immaginario e di cambiare la storia.
A Leica si devono alcuni degli scatti più incisivi dell’arte fotografica: il ritratto a Ernesto Che Guevara, ripetuto in milioni di t shirt a sfondo rosso, firmato da Alberto Díaz Gutiérrez. Il bacio tra un marinaio e la sua bella a Times Square, catturato da Alfred Eisenstaedt. La fotocamera Leica è quella usata dal fotoreporter Nick Ut, vincitore del premio Pulitzer per la foto scattata a una bambina di nome Phan Thị Kim Phúc, il corpo nudo gravemente ustionato dall’esplosione di una bomba al napalm durante la guerra del Vietnam. “Basta, noi torniamo a casa” dissero gli americani al presidente, una volta pubblicata la foto. L’indignazione popolare toccò i suoi vertici. Un’immagine che riuscì a fermare la guerra.
L’elenco potrebbe continuare. I grandi che si affidano a Leica sono molti: Eddie Adams, Ilya Ehrenburg, Aleksandr Rodchenko, William Klein, Bruce Davidson, Willliam Eggleston, Edward Weston. Gianni Berengo Gardin, Steve McCurry, Sebastião Salgado. Macchina che persino la regina Elisabetta II d’Inghilterra conserva ancora.
Il Leica Store a Bologna è l’erede naturale di un processo che coinvolge tuttora professionisti e appassionati del mondo fotografico. Allo Store bolognese si devono progetti futuri interessanti, che arricchiranno la vita culturale della città.
PROSSIMI EVENTI DEL LEICA STORE di Bologna
- In collaborazione con Foto Image, il Leica Lounge ospiterà Federico Borella. Dalle ore 19:30 presso il Leica Store Bologna, il 29 Aprile si parlerà di fotografia e si presenterà il progetto TODD, il racconto sulla vita di un Marine americano che a causa di una bomba in Afghanistan ha perso gambe e braccia.
- Dall’8 maggio al 12 luglio Leica Store ospiterà la mostra fotografica di Francesco Paglia, Attimi di luce. L’8 maggio l’artista parlerà del suo libro, IMAGO Volume 1. È il racconto di una giornata in una città immaginaria, ispirati alla Straight d’inizio Novecento e prendendo spunto dal romanzo Le città invisibili di Italo Calvino.
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