‘Il Bosco dei ricordi’ di Max Pelagatti
Il progetto fotografico “Il Bosco dei ricordi: l’Altra Marcinelle” (di Max Pelagatti, a cura di Enrica Buccione) è incentrato sulla vita quotidiana delle famiglie dei minatori italiani emigrati in Belgio tra il 1946 e il 1956, anno della catastrofe nella miniera del Bois du Cazier. La collezione è un racconto per immagini, filtrato attraverso gli occhi di donne, vedove ed orfane di Marcinelle, appartenenti alla famiglia di Cesare Di Berardino, una delle 262 vittime della tragedia.
Per la prima volta un tema sociale di tale rilevanza storica, sia per l’Italia sia per il Belgio, è stato trattato applicando alla fotografia digitale un insieme di tecniche moderne, quali il compositing e la CGI (computer generated imagery), grazie alle quali il fotografo Max Pelagatti ha dato vita a immagini surreali e dal forte potere evocativo.
Il progetto ha ricevuto, tra gli altri, il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, dell’Ambasciata d’Italia in Belgio, dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, del Comune di Charleroi e della Regione Abruzzo. È stato presentato lo scorso 22 giugno al Parlamento Europeo di Bruxelles in occasione dell’evento di commemorazione dei 70 anni dalla firma del protocollo Italo-Belga.
L’esposizione è stata inaugurata il 1° agosto a Pescara dalla Principessa Astrid del Belgio; è stata esposta al museo Le Bois du Cazier (patrimonio UNESCO) di Marcinelle dall’8 agosto al 25 settembre e presso il Comitato Economico e Sociale Europeo di Bruxelles dal 21 settembre al 14 ottobre.
Le prossime tappe saranno: centro Atlas di Anversa, Museo della Letteratura di Himeji (Giappone) e Camera dei Deputati a Roma.
Il Bosco dei ricordi: l’Altra Marcinelle | Fotografie
Max Pelagatti è nato a Tokyo nel 1988, da padre italiano e madre giapponese. Ha trascorso la sua infanzia tra Italia e Giappone. Curioso e riservato, Pelagatti ha scelto la macchina fotografica come mezzo preferito di espressione. Il suo sguardo principale è rivolto alla fotografia commerciale e fine art e, spesso, continua a coltivare il suo amore per le arti dello spettacolo attraverso il suo lavoro con i musicisti e compagnie teatrali a Roma, Tokyo e New York.
Enrica Buccione, curatrice e promotrice del progetto, nonché nipote di Cesare Di Berardino, afferma: “il lavoro di Pelagatti vuole essere una base di dialogo e di riflessione per sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni sul tema dell’emigrazione oggi: gli esempi del passato possono aiutare a comprendere i fenomeni migratori attuali e a combattere i pregiudizi e la stigmatizzazione”.
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